Federalberghi Calabria e Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto l’accordo di collaborazione a sostegno delle imprese turistiche e ricettive. Il contenuto è stato presentato agli imprenditori del settore e sono stati illustrati i nuovi strumenti messi a disposizione da Intesa Sanpaolo attraverso “CresciBusiness”, un piano da 5 miliardi di euro a livello nazionale e che si rivolge in particolare alle piccole imprese dei settori Commercio, Artigianato e piccoli Alberghi. L’iniziativa prevede interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti, azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS in negozio fino a 15 euro, gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commercial, agevolazioni sui prodotti di copertura assicurativa e noleggio di beni strumentali, arredi e complementi per contenere i costi operativi. Dal 2020 ad oggi il Gruppo ha erogato al settore turistico nuova finanza per 6,7 miliardi di euro, a cui si sommano i 2 miliardi di plafond recentemente stanziati a sostegno delle imprese del settore, in particolare quelle che presenteranno progetti in linea con gli obiettivi del Fondo Rotativo Imprese appena attivato dal Ministero del Turismo. Da un’analisi di SRM (Studi e Ricerche Mezzogiorno), collegata a Intesa Sanpaolo, il Valore aggiunto turistico (oltre 1,9 miliardi di euro) rappresenta il 6,3% del Valore aggiunto totale dell’area, dato in linea a quello nazionale (6,2%). Importante è anche il peso in termini di Occupazione: con quasi 32,4 mila addetti il settore Alberghi e Ristoranti impiega il 5,4% dell’occupazione totale calabrese (dato Italia 6%). Nella regione si contano 3.203 strutture ricettive (801 alberghi e 2.402 strutture extralberghiere) per 181.573 posti letto (anno 2021). Secondo l’Osservatorio turistico della Regione Calabria, nei primi otto mesi del 2022 la regione ha registrato un incremento della domanda rispetto al 2021, quantificabile in una crescita delle presenze del 26,5%, le quali passano da 4.656.400 del 2021 a 5.889.400 nel 2022. A trainare la crescita è soprattutto la domanda internazionale +113% (da 384mila del 2021 a 817mila dei primi nove mesi dell’anno). Le performance, benché positive, ancora non consentono di raggiungere i livelli di presenze pre-covid, mantenendo una distanza del -23,22% dal 2019, maggiore di quanto registrato per l’Italia (- 11,5%). Il gap arriva nella regione al -49,5% nel caso di presenze turistiche straniere mentre si riduce per le presenze italiane al -16,2%. In effetti anche la Calabria ha risentito di un clima economico non positivo, diffusosi soprattutto nella stagione estiva: la piena ripresa è stata compromessa dalla crescita dei prezzi e dei costi delle materie prime, che hanno ridotto ancora una volta i ricavi delle imprese (anticipando spesso chiusura) e la possibilità dei cittadini di intraprendere nuovi viaggi. “La Calabria ha tutte le caratteristiche per rilanciarsi nel turismo, tra cultura, storia e bellezze ambientali ed enogastronomiche del territori – sostiene Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo - Le imprese calabresi del settore hanno sfruttato l’opportunità di ripartire e la Banca le ha sostenute, così come continuerà a fare, basti ricordare che in circa due anni il Gruppo ha erogato al settore turistico nazionale nuova finanza per 6,7 miliardi di euro, oltre i 2 miliardi di plafond appena stanziati a favore di investimenti nella qualità dell’ospitalità e per accompagnare la progettualità finalizzata agli obiettivi del Fondo Rotativo Imprese per il turismo. Ma gli aiuti economici da soli non bastano: occorre lavorare sui punti di debolezza. Per evitare ritardi nella crescita del settore, le nostre aziende turistiche debbono investire in digitale, sostenibilità, rafforzamento patrimoniale e diversificazione dell’offerta turistica: è essenziale per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione”. “Ringrazio Intesa Sanpaolo e i suoi vertici regionali – dichiara Fabrizio D’Agostino, presidente di Federalberghi Calabria - perché, con questo accordo, continua la loro dimostrazione di sensibilità ed interesse al settore turistico-ricettivo che, ricordiamo, rappresenta circa il 20% del PIL regionale. Condivideremo, nell’ambito della più ampia collaborazione con la Federazione nazionale, una serie di azioni dirette alla riqualificazione ed al rilancio del settore per favorire un’accelerazione degli investimenti e cercare di offrire un servizio sempre di maggiore qualità”.