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"Martina sei bellissima": l'arbitro costretta al ritito perché sovrappeso ricevuta dal sindaco di Catanzaro

«Tieni duro! Buona fortuna». «Sei bellissima. non ti curar di loro, capiscono poco». «Grasso è il cervello di chi ti giudica». «Complimenti per la determinazione, mai accettare le ingiustizie e lottare sempre per la propria dignità». «Io ti vedo bellissima». «Grazie per aver condiviso con noi questa storia, il tuo coraggio darà la forza a tanti/e altre». Sono migliaia i messaggi che sui social in queste ore si stanno susseguendo per esprimere solidarietà a Martina Scavelli, la 35enne di Catanzaro arbitro di volley che si è dimessa perché sovrappeso in base ai regolamenti della Fipav e che su facebook ha dato sfogo alla sua protesta contro la rigidità di alcune norme cui devono attenersi i direttori di gara.
In un post pubblicato su facebook nel giorno di San Valentino, Scavelli ha raccontato la sua storia e manifestato tutta la sua amarezza ma anche il suo orgoglio, facendo anche riferimento alla campionessa azzurra di pallavolo Paola Egonu, recentemente protagonista anche al Festival di Sanremo - «tu sei nera, io sono grassa», ha scritto la 35enne catanzarese - e preannunciando che «da oggi inizia la mia battaglia per superare la discriminazione imposta da certe norme».

 Sotto il suo post si stanno accumulando i messaggi di sostegno e di inviti a non desistere. Ecco alcuni esempi. «Cioè ma sul serio si arriva a tanto? Posso capirlo per un arbitro di calcio (che deve correre), ma un arbitro di volley Vergogna», è il commento di Michele. «Ti siamo vicini e lotteremo per te per questa violazione», assicura Remigio, mentre Lucia aggiunge: «E pensare che ci sono tanti incompetenti di 60 kg».
«Siamo riusciti a salvare il mondo con un vaccino in pochi mesi e non riusciamo a cambiare un regolamento obsoleto e sessista? Non mollare, solo così le cose cambieranno», rileva poi Antonio. Martina Scavelli intanto, oggi pomeriggio è stata ricevuta dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita: «Dal nostro Comune, dalla città di Martina, sento il dovere come primo cittadino - ha sostenuto Fiorita - di invitare formalmente la Fipav a rivedere le proprie regole, facendo salvo lo spirito sportivo più autentico e non facendo di quelle stesse regole un totem privo di senso. Non intendiamo desistere e ci adopereremo in tutti i modi e le forme possibili per dare a questa vicenda tutto il peso e il clamore che merita».
Vicinanza a Scavelli è stata espressa poi dalla segretaria regionale della Cgil Calabria, Caterina Vaiti, responsabile del coordinamento Donne del sindacato: «Ancora una volta - ha osservato Vaiti - siamo costretti a dovere appurare che la fisicità per una donna è requisito discriminante in ambito lavorativo. Un arbitro non deve avere le caratteristiche di una modella, ma deve essere competente. Ancora oggi si giudicano le donne in base al proprio corpo, il fatto di pesare questa donna come condizione per farle svolgere il suo ruolo di arbitro è assurdo. Quanto accaduto a Martina è la punta di un iceberg che dobbiamo tutti e tutte contribuire ad abbattere con i mezzi della cultura e, quando necessitano, anche della legge. Il lavoro è dignità e viceversa, non possiamo permettere che atteggiamenti e valutazioni discriminanti violino principi e diritti conquistati nel tempo. Stiamo assistendo ad una retromarcia culturale non più tollerabile. Come Coordinamento Donne Cgil Calabria - ha concluso la dirigente sindacale - siamo pronte ad utilizzare ogni strumento affinchè il 'body shaming' non venga tollerato nè sui luoghi di lavoro nè altrove».

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