Meglio tardi che mai. L’autorità giudiziaria tedesca ha finalmente “scoperto” e quindi cristallizzato la presenza della ’ndrangheta in Germania. Il tribunale di Costanza, infatti, ha pronunciato la prima condanna per appartenenza alla ’ndrangheta emessa nello Stato tedesco. Ad annunciarlo è stata l’emittente radiotelevisiva “Mdr” la cui sede centrale è a Lipsia. Il condannato è un cameriere di Ueberlingen nato in Italia, riconosciuto colpevole di traffico di droga e sostegno a un’organizzazione criminale straniera. In primo grado, la sentenza stabiliva una pena detentiva di tre anni e sei mesi, ridotta in appello in via definitiva a due anni e cinque mesi. L’uomo è stato arrestato a maggio del 2021 nell’ambito dell’operazione “Platinum-Dia”, condotta dalle autorità di Germania e Italia. L’obiettivo erano i componenti del clan Giorgi “Boviciani”, una consorteria di San Luca. La “famiglia”, secondo le autorità tedesche e le indagini compiute dalla Dia, è sospettata di aver importato cocaina dall’America meridionale in Italia attraverso i Paesi Bassi, il Belgio e il porto di Amburgo. Il cameriere di Ueberlingen lavorava nel ristorante che gli inquirenti assegnano ai “Boviciani” con altri due, rispettivamente a Baden-Baden e Radolfzell. La polizia di Friedrichshafen era riuscita a introdurre un informatore nel clan, che nel 2019 ha incontrato il condannato nel locale di Ueberlingen. Durante il colloquio, il cameriere avrebbe parlato delle attività del clan Giorgi nel traffico internazionale di droga. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria