Fondi arrivati e non spesi, scadenze non rispettate, richieste di informazioni inevase. La relazione della Corte dei conti sull’utilizzo delle risorse Ue è un piccolo compendio di tutto ciò che le Amministrazioni dovrebbero evitare nella gestione della cosa pubblica. Nel capitolo riservato alla Calabria si fa soprattutto riferimento alla Programmazione 2014-2020. Le conclusioni cui giungono i giudici contabili, sulla base della documentazione prodotta dalla Sezione regionale di controllo, è tranchant: «Per i Fondi Fsc, i principali parametri finanziari al 31 dicembre 2021 presentano una dotazione assegnata e rideterminata pari ad euro 2.260.531.679, con un livello di spesa registrato pari al 48,6% che, considerata la chiusura del programma prevista per il 2023, non può ritenersi un target soddisfacente». Seppur insoddisfacente, tale livello di spesa è stato raggiunto grazie ai regolamenti di flessibilità adottati a marzo 2020 per fare fronte alla pandemia, e riferiti in particolare alla semplificazione delle procedure di modifica del Programma e degli aiuti di stato, concessa con il temporary framework che hanno facilitato alcune tipologie di spesa. E tuttavia, proprio a causa del Covid, è diminuita la spesa infrastrutturale. Tutto ciò fa sì che l’importo delle risorse ancora non programmate, oltre 265 milioni (l’11,74% dell’intero importo programmato), rimane consistente se si considera che il settennio di programmazione è quasi terminato. «Tenendo conto della tempistica per l’avvio dei bandi e per la valutazione ed esecuzione dei progetti - sottolinea la Corte dei conti -, si ritiene possibile che il tempo per rispettare la cosiddetta regola “n+3” (prevista per il 2023) e per evitare il disimpegno automatico, possa non essere sufficiente». Per quanto riguarda invece l’avanzamento finanziario degli impegni e dei pagamenti, al 31 dicembre 2021, sull’importo programmato il valore complessivo impegnato è pari al 72,4%. I pagamenti sono stati pari solamente al 48,6%. «Rispetto alle altre Regioni ricadenti nella stessa area - annota la Corte dei conti -, il Por Calabria ha presentato le performance meno apprezzabili, seppur con un livello di attuazione di impegni di poco superiore alla Regione Campania». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria