Il 1° febbraio di 90 anni fa usciva il primo numero di Parva Favilla, la rivista fondata dal Beato Mottola, che oggi continua a vivere grazie all’impegno e alla cura della famiglia delle Oblate e degli Oblati del Sacro Cuore.
Il Direttore della prestigiosa e storica rivista, il Fratello Maggiore degli Oblati, don Francesco Sicari, con cura e devozione ha voluto che non si spegnesse la piccola scintilla accesa dal Beato ma che anzi continuasse ad ardere la fiamma della fede e dell’ardente carità nei cuori dei tanti lettori e fedeli, oggi, come allora, animati dal desidero non solo di informarsi e formarsi sui temi cari alla spiritualità oblata; ma anche di lasciarsi incendiare dal fuoco della Parola che riecheggia nelle riflessioni e nelle opere di tanti laici e preti della chiesa di Calabria (e non solo).
Nel suo messaggio per il 90 anni della rivista, il Direttore ripercorre la nascita del giornale riportando alcuni passaggi significativi degli scritti che rivelano la grandezza della missione del Beato: “Il titolo della testata doveva essere “Ignis Ardens” e in vista di questa trasformazione che doveva avvenire nel corso del tempo, il Vescovo Cribellati suggerì e scelse il nome di “Parva Favilla”, così come viene evidenziato in un corrispondenza tra il Beato e il Vescovo, in quel lontano mese di febbraio 1933.
Parva Favilla nasce come “mensile del Seminario Vescovile di Tropea” per comunicare l’ideale santo di Dio, perché l’Amore e la luce di Cristo tormenti e illumini altri, così come tormentò e illuminò don Mottola e i suoi amici. Così scriveva don Mottola: ‘Vogliamo intanto comunicare il piccolo bagliore della nostra lampada: sono tanti che l’amano ancora! Parva Favilla non è per le sale abbaglianti di luce, ama la pace serena delle umili case, i tabernacoli di campagna sgretolati e rozzi, ma sempre fioriti; vuol soprattutto consumarsi, vegliando il Signore, presente per noi sull’altare’.
La Redazione della rivista oggi composta da Vittoria Saccà, Caterina Sorbilli, Antonella Siclari, Nadia Macrì Zaira Sorrenti, insieme ai componenti della Segreteria, Marina Santacroce, Angela Falsetta e Daniela Stroe, s’impegna non solo a diffondere il pensiero del Beato - che colpisce per la sua attualità e affinità alla missione apostolica di papa Francesco-; ma anche a essere essa stessa “Ignis Ardens”, scintilla che incendia d’amore la comunità
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