Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Dalla faida agli affari, l’ultimo boss latitante è il vibonese Pasquale Bonavota

Inserito nella lista dei super ricercati, sparito da Sant’Onofrio dal 2018

Pasquale Bonavota

Il nome di Pasquale Bonavota stava per essere cancellato dalla lista dei super latitanti il 3 gennaio scorso. Quel giorno all’alba una cinquantina di Carabinieri, tra cui i militari dello Squadrone Cacciatori di Calabria, hanno cinto d’assedio l’area a cavallo tra Sant’Onofrio e la frazione Morsillara. L’assalto alla roccaforte del clan due anni prima aveva portato all’arresto del fratello, Domenico Bonavota ritenuto il capo militare della cosca vibonese. Questa volta invece il blitz si è concluso con diverse perquisizioni, materiale di interesse investigativo su cui viene mantenuto il più stretto riserbo, ma nessun arresto.
La fuga di Pasquale Bonavota quindi prosegue. Nato a Vibo Valentia il 10 gennaio del 1974, è ritenuto il capo indiscusso capace di trasformare il clan, di accrescerne la sfera di influenza, di fargli superare i confini regionali. È riuscito a sparire nel 2018 qualche ora prima dell’esecuzione dell’ordine di carcerazione disposto dall’autorità giudiziaria dopo la condanna emessa in primo grado al termine del processo scaturito dall’operazione “Conquista” (sentenza che venne poi ribaltata dalla Corte d’appello di Catanzaro). Quando il 19 dicembre del 2019 scattò l’operazione “Rinascita Scott” lui era già latitante da più di un anno.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Caricamento commenti

Commenta la notizia