La Calabria più recente ha assunto la fisionomia di una terra di mezzo, un mondo inquieto di paure, sfasciato dalle epidemie che ammorbano l’aria. In queste ultime settimane, i virus hanno messo a letto adulti e bambini, trasformandosi, in un ariete puntato, principalmente, sui più piccoli. «Non solo il Covid 19, ma anche l’influenza stagionale e le bronchioliti-broncopolmoniti da virus respiratorio sinciziale, stanno mettendo sotto pressione il sistema sanitario e particolarmente i reparti di pediatria, terapia intensiva pediatrica e pronto soccorso dell’intera regione», spiega Stefania Zampogna, presidente nazionale della Simeup (che è la Società italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica), nonché direttore del reparto di Pediatria dell’ospedale di Crotone. Una tempesta perfetta generata dalla circolazione contemporanea di più agenti patogeni. «È la cosiddetta “tripla epidemia” che sta facendo registrare un boom di ospedalizzazioni e di accessi pediatrici in Pronto Soccorso – spiega la dottoressa Zampogna –. Il virus sinciziale è un patogeno che comunemente causa raffreddore nei soggetti adulti e infezioni a carico delle basse vie aeree nei bambini al di sotto dei 5 anni, determinando quadri di bronchioliti e broncopolmoniti, particolarmente insidiose nei bambini di età inferiore ad un anno. I soggetti più a rischio sono i lattanti da 0 a 2 mesi che hanno un apparato respiratorio più fragile e debole». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria