Adesso rischiano di finire a processo le tre persone coinvolte nel procedimento principale scaturito dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Crotone sull’aggressione che, lo scorso 11 agosto, ridusse in fin di vita il 20enne bolognese, Davide Ferrerio, mentre si trovava in vacanza nel capoluogo pitagorico con la sua famiglia.
Il pubblico ministero Pasquale Festa, titolare del fascicolo, ha depositato nella cancelleria del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Crotone la richiesta di rinvio a giudizio per Nicolò Passalacqua, il 22enne che prese a calci e a pugni Davide per un errore di persona. Passalacqua è accusato di tentato omicidio e di aver portato fuori dalla sua abitazione un tirapugni utilizzato per il pestaggio.
Il dibattimento è stato inoltre sollecitato anche per la 41enne Anna Perugino, ritenuta l’istigatrice del raid. La donna avrebbe organizzato «l’incontro» per "dare una lezione” all’ignoto spasimante della figlia che all’epoca dei fatti era minorenne. Analoga richiesta è stata depositata per il presunto complice dei due: Andrej Gaju, il 34enne di origine rumena che, «partecipando attivamente» alla spedizione punitiva, si sarebbe messo «alla ricerca» dello sconosciuto pretendente della giovane.
La donna e il giovane rumeno devono rispondere di concorso anomalo in tentato omicidio per aver contribuito a causare «un reato diverso da quello voluto ma in concreto prevedibile». Ma il reato di concorso anomalo in tentato omicidio viene contestato pure alla ragazza (M. P.), da poco 18enne, che nell’ambito di un troncone processuale parallelo ha scelto di essere giudicata con il rito abbreviato in seguito al giudizio immediato disposto nei suoi confronti dal Tribunale dei minori di Catanzaro.
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