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La Calabria e il grande flop: una scatola vuota di nome Zes

Le Zone economiche speciali si sono rivelate deludenti. Gli aiuti ad imprese ed esportazioni? Non pervenuti. I concorsi per assumere personale in Calabria tra accelerazioni e dietrofront

La riunione alla Cittadella regionale tra il presidente Occhiuto e i commissari della Zes Calabria

Concepite come strumento per facilitare lo sviluppo e supportare le imprese, le Zone economiche speciali si sono finora rivelate un mezzo flop. Oltre 5 anni non sono bastati per far decollare gli enti che facevano capo ai porti del Sud riconosciuti di primo livello nella rete europea Ten-T: Augusta, Bari, Cagliari, Gioia Tauro, Napoli, Palermo, Taranto.
La necessità di semplificare l’esportazione delle merci nasceva dall’analisi dei tempi per l’esportazione fatta dalla presidenza del Consiglio dei ministri nel 2014. Nello studio venivano messi a confronto i tempi medi per l’esportazione da differenti paesi europei: 19 giorni per l’Italia; 9 giorni per Germania e Belgio; 7 giorni per l’Olanda. Quindi per effettuare una esportazione dall’Italia erano necessari 10 giorni in più della Germania e del Belgio, e 12 giorni in più dell’Olanda. In tale logica, nel 2015, la Regione Calabria, ha presentato la proposta di legge nazionale per la Zes, in cui veniva definito un ruolo centrale per l’Autorità di sistema portuale (Adsp), e per il presidente dell’Adsp.

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