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Dimensionamento scolastico in Calabria, a rischio una cinquantina di Istituti

All’orizzonte il Piano per l’anno scolastico futuro in Calabria, nel Cosentino il numero più cospicuo degli eventuali accorpamenti. Restano vigenti le norme che consentono deroghe e i criteri generali

Tempo di dimensionamento. È partita la lunga corsa che porterà a disegnare la scuola che verrà, individuando gli istituti che manterranno l’autonomia, con tutto quello che ne consegue, e quelli che invece saranno destinati a essere legati a plessi più popolosi. C’è una quota minima fissata a livello nazionale che indica in 950 studenti il numero limite per mantenere indipendenza. Sotto questa soglia, le scuole sono destinate a perdere l’autonomia. A questo punto, comunque, spetterà al tavolo regionale decidere come organizzare il fronte regionale. In base a quanto trapelato, il numero complessivo degli studenti dovrebbe essere diviso per la quota minima, così stabilendo il numero di istituti da lasciare in piedi con tutti i poteri. In questo ambito potrebbe accadere che alcuni abbiamo 1.100 studenti e altri 850 o giù di lì.

L’importante è che la media sia quella, e comunque non si vada oltre il numero massimo stabilito in base alla divisione iniziale. Nelle prossime settimane notizie più accurate dovrebbero arrivare da un tavolo regionale destinato proprio al dimensionamento, successivo a una conferenza stato regioni che faccia quadrare i conti anche con le esigenze nazionali di bilancio.

I numeri nostrani

Per tratteggiare il quadro regionale sarà ovviamente fondamentale il numero di iscrizioni che muoveranno un passo fondamentale a partire da domani quando scatterà, sino a fine mese, il periodo per scegliere dove iscriversi per frequentare il primo anno. Qualora i criteri filtrati sinora saranno confermati, a livello calabrese saranno a rischio autonomia una cinquantina di istituti: da 355 si dovrebbe scendere a 305 o giù di lì. Molti dei quali, in virtù del maggior numero di plessi esistenti, riguarderà il Cosentino. Ancora non ci sono certezze sui plessi destinati a perdere l’autonomia, o comunque sono a rischio. Senza dimenticare le particolari condizioni che garantiscono di derogare ai criteri generali, permettendo perciò anche ai plessi più piccoli di restare autonomi.

Al via le iscrizioni

Da domani al 30 gennaio sarà possibile effettuare le iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024. Le procedure si svolgeranno online per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado. Le iscrizioni online riguardano anche i percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni e le scuole paritarie che, su base volontaria, hanno aderito alla procedura telematica. La domanda resta cartacea per la scuola dell’infanzia.
Scuola lavoro «Si riunirà presto il tavolo sulla sicurezza sul lavoro». Lo dice il ministro per l'Istruzione e il Merito, Giuseppe Valditara, dopo l’annuncio che l’alternanza-scuola lavoro sarà rivista. «D’intesa con la ministra del Lavoro Calderone – sottolinea – abbiamo deciso di rivedere la normativa nella direzione di un rafforzamento delle tutele sanitarie, assistenziali, assicurative. Dobbiamo dare ai nostri giovani maggiori garanzie rispetto a quanto si è fatto finora, creando le condizioni perché l’alternanza possa svolgersi in sicurezza». Il ministro fissa un punto fermo: non si può fare a meno dell’alternanza scuola-lavoro, che è «un pilastro fondamentale nel percorso formativo. Il problema è assicurare il corretto funzionamento del sistema esistente», sigilla l’uomo del governo Meloni.

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