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Danno erariale: condannato l’ex governatore della Calabria Mario Oliverio

Il verdetto della Corte dei Conti sulla partecipazione della Regione al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 2018

Mario Oliverio

Si è concluso con la condanna il giudizio contabile di primo grado sulla partecipazione della Regione Calabria al Festival dei Due Mondi di Spoleto a luglio del 2018. Per la sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Calabria non ci sono dubbi: c’è stato danno erariale. Ritenuti responsabili l’ex presidente della Regione Mario Oliverio, Mario Luchetti (presidente della società Hdrà) e Sonia Tallarico (all’epoca dirigente del dipartimento Turismo e Beni culturali della Regione), chiamati in solido al risarcimento del danno nei confronti della Regione quantificato in 95.475,02 euro oltre alla rivalutazione monetaria secondo indici Istat. «La domanda del pubblico ministero risulta sostanzialmente fondata e merita l’accoglimento integrale, atteso che nella fattispecie ricorrono tutti gli elementi costitutivi della responsabilità erariale», scrivono i giudici Luigi Cirillo (presidente), Carlo Efisio Marrè Brunenghi (relatore) e Sabrina Facciorusso.

Secondo l’accusa le somme «sono state destinate ad attività prive di alcuna connessione con la promozione del turismo calabrese», per perseguire «fini squisitamente privati e personali». In buona sostanza la somma avrebbe coperto costi «sostenuti da Hdrà per attività prive di alcuna connessione con la promozione della Calabria» ma piuttosto per lo svolgimento di un talk show con Paolo Mieli nell’ambito del Festival. Nel calderone le spese relative all’accoglienza, al vitto, all’alloggio e al trasporto degli ospiti «appartenenti al mondo delle spettacolo e del giornalismo che nulla avevano a che vedere con la Calabria (ad eccezione di Oliverio che, però, nel suo intervento ha esclusivamente celebrato la propria figura personale e politica) e le cui interviste – sostiene la Procura – non hanno per nulla riguardato il turismo calabrese». E ancora, contestate le spese relative a una cena di gala da quasi 200 euro a persona con 58 ospiti. Da parte sua «la difesa dei convenuti ha irrobustito, e non scalfito» l’assunto del requirente sul «mancato raggiungimento dello scopo cui il contributo pubblico era vincolato», annotano i giudici della sentenza. Che aggiungono: «Le argomentazioni della difesa della società e del suo amministratore, oltre alle dichiarazioni rese da Luchetti nel corso delle indagini condotte dalla Procura e dalla Guardia di Finanza, dimostrano che lo scopo della promozione del turismo in Calabria non sia stato affatto raggiunto e – già in base alla preventiva proposta della società, fatta propria dalla Regione – nemmeno era in concreto raggiungibile». Quanto poi agli “Incontri di Paolo Mieli” «che l’amministrazione finanziava, di essi – si legge nella sentenza – non si prevedeva il contenuto preciso né la loro finalizzazione alla promozione turistica regionale; di fatto, essi si sono concretizzati in interviste del tutto avulse da tale finalità».

La sentenza

(Oliverio è difeso dall’avvocato Oreste Morcavallo, Tallarico da Enzo Santuori e Luchetti da Alfredo Gualtieri) sarà certamente appellata alla sezione centrale. Va rilevato che in sede penale il relativo processo per peculato si è concluso al Tribunale di Catanzaro con l’assoluzione di Oliverio e Lucchetti (Tallarico non era coinvolta).

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