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L'influenza "corre", ma in Calabria non è monitorata

A trainare i contagi sono i bambini: «Risultano maggiormente colpite le fasce di età pediatrica, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti. Era 29,6 nella settimana recedente», precisa l’Istituto superiore di sanità.

L’influenza corre in tutta Italia mettendo a rischio la salute dei più deboli. La Calabria è tra le poche regioni – assieme a Campania e Sardegna – a non aver ancora attivato la sorveglianza Influnet.

Si tratta del sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza fondamentale per contrastare il diffondersi di casi. In particolare il sistema si articola nella sorveglianza epidemiologica (che ha l’obiettivo di determinare l’inizio, la durata e intensità dell’epidemia stagionale), e nella sorveglianza virologica (che ha come obiettivo il monitoraggio della circolazione dei diversi tipi, nonché sottotipi, di virus influenzali).

Ebbene la Calabria, secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità, non ha attivato il sistema.

Proprio nell’ultimo rapporto Influnet dell’Istituto superiore di sanità (Iss), è emerso come in Italia l’influenza corra veloce e «cresce sensibilmente il numero di casi. Nella settimana 21-27 novembre, l’incidenza è pari a 12,9 casi per mille assistiti (9,5 nella settimana precedente), i casi stimati sono 762mila, per un totale di circa 2.552.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza».

A trainare i contagi sono i bambini: «Risultano maggiormente colpite le fasce di età pediatrica, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età, in cui l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti. Era 29,6 nella settimana recedente», precisa l’Istituto superiore di sanità.
L’incidenza «nella fascia di età 5-14 anni è 25,02 per mille assistiti, nella fascia 15-64 anni è pari a 10,10 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 5,04 casi per mille assistiti».

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