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Arriva il maxi-concorso alla Regione Calabria. Dubbi sul bando prodotto da Formez

Sono 113 i posti di categoria D a disposizione: domande entro il 29 dicembre

Un concorso di tali dimensioni dalle parti della Regione non si vedeva ormai da anni. Sono infatti 113 i posti a disposizione, di categoria D (funzionari), da inquadrare in diversi profili. Il bando è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e ci sarà tempo fino al prossimo 29 dicembre per presentare domanda di partecipazione. Le procedure saranno gestite dal dipartimento della Funzione pubblica di Palazzo Chigi attraverso Formez Pa. Giunge finalmente a compimento un iter atteso da mesi e inizialmente finalizzato ad offrire un futuro lavorativo stabile agli ex stagisti e borsisti - sono poco più di cento - in questi anni alle dipendenze di Azienda Calabria Lavoro.
Fin qui le buone notizie. Già, perché alcuni elementi rischiano di inficiare il percorso immaginato dai vertici di Regione e Formez. Prevedendo tale procedura concorsuale, la contrattualizzazione dei vincitori avverrà non prima del 2023 e, pertanto, non è di poco conto il rischio di perdere le risorse stanziate e rese disponibili per il 2022 (5 milioni e altri 10 a decorrere dall’anno successivo) rese disponibili lo scorso febbraio con l’approvazione di uno specifico emendamento, proposto da Forza Italia, al Milleproroghe.

Il bando e gli interrogativi

Gli interrogativi che circolano tra i diretti interessati, dopo aver preso visione del bando, sono diversi. Qualche esempio: riconoscendo la valutazione dell'esperienza lavorativa di tutto il «personale in servizio presso l'Azienda Calabria Lavoro» non si opera alcuna distinzione fra personale contrattualizzato a tempo determinato e quello a tempo indeterminato, valorizzando in egual misura anche quest’ultimo che non può certamente considerarsi precario. Il bando di concorso non contempla la valutazione ex ante dei titoli di servizio e dei titoli di studio, formalmente oggetto di proposta sindacale nel tavolo istituzionale del 25 ottobre 2022 alla Cittadella, che avrebbe consentito di dare concreta attuazione alla valorizzazione del precariato in questione al fine di un reale superamento dello stesso.

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