Gli ultimi argini della resilienza sociale stanno franando anche in Calabria dove la vita è sempre stata pianta dura e forte. L’indice della qualità della vita continua a mantenere lontano questa terra dalla mappa del benessere che riverbera invece, principalmente, al Nord e nelle grandi aree metropolitane. Le statistiche più recenti definiscono confini più ampi per una spirale negativa che sta risucchiando le ultime speranze di ripresa in questo Sud del Sud dell’Italia, sempre più povero e disperato. Famiglie in difficoltà che aumentano e risorse che mancano secondo una tendenza inarrestabile che è diventata un sigillo d’identità per intere fasce sociali. Gli effetti della pandemia combinati con quelli ispirati dalla guerra nel cuore d’Europa hanno dilatato smagliature profonde in settori strategici come sanità, lavoro e scuola in mezzo a un contesto caratterizzato da grande incertezza. Lo rivela l’indagine di Italia Oggi, La Sapienza e Cattolica Assicurazioni, giunta alla ventiquattresima edizione. Uno studio che definisce un paese a due velocità. Il Nord (e in parte Centro) che mostra segnali di capacità di ripresa importanti e il Sud che soffre. La Calabria continua il suo declino con quattro delle cinque sorelle che galleggiano e Crotone che conferma la maglia nera tra le province italiane.
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