Calabria

Lunedì 29 Aprile 2024

Calabria, chiusa l’inchiesta sulla maxi truffa dello Stato antartico

La Procura di Catanzaro ha chiuso il cerchio su “L’isola che non c’è”. l’inchiesta che ha svelato la truffa dello “Stato teocratico antartico di San Giorgio”. Venticinque le persone che compaiono nell’avviso di conclusione delle indagini vergato dal sostituto procuratore Saverio Sapia. Cinque le posizioni stralciate, tra queste spicca quella di Mario Farnesi generale in congedo della Guardia di Finanza. Associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio sono i reati contestati alle persone coinvolte, mentre sarebbero state addirittura 700 quelle attirate in una trappola con una cittadinanza priva di alcun valore legale. Proprio qui, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stato l’inghippo, perché non si sarebbe trattato soltanto di un fatto curioso o insolito ma di una precisa costruzione volta a truffare le persone che, in cambio di documenti, la promessa di tasse al 5% e varie agevolazioni fittizie, avrebbero pagato somme di denaro (tra i 200 e i mille euro) che sarebbero finite in parte nelle tasche dei promotori della presunta associazione. Si parla di oltre 400mila euro che secondo gli inquirenti sarebbero poi stati al centro di un’operazione di riciclaggio attraverso un conto estero in territorio maltese, dove ci sarebbe una rappresentanza dello Stato antartico. Le principali sedi territoriali “antartiche” sarebbero state a Catanzaro, Alcamo (in Sicilia) e Teramo (in Abruzzo), legate a questa realtà che sarebbe stata dotata di sovranità e dei relativi privilegi sulla scorta del Trattato antartico del 1959 che regola l’utilizzo di quella parte del pianeta bandendo ogni rivendicazione territoriale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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