Un «laboratorio» per la criminalità organizzata, con la coesistenza, e a volte la commistione, tra i clan delle mafie tradizionali e la mala locale, che ha acquisito negli anni metodi mafiosi. Il rapporto 'Mafie nel Lazio' promosso dalla Regione, ne delinea i contorni sulla base delle inchieste e delle attività della forze dell’ordine. Il rapporto parla di «forme ibride», che vedono la fusione di componenti che fanno capo alle mafie tradizionali con la criminalità organizzata romana, dando luogo a realtà nuove ma che l’attività giudiziaria ha già qualificato come associazioni di tipo mafioso. Un situazione diversa dalla colonizzazione, che pure si è registrata, con la scoperta della prima «locale» di 'ndrangheta nella Capitale. Ci sono poi le mafie autoctone, costituite esclusivamente da criminalità organizzata romana, una presenza accertata da sentenze definitive ad Ostia. Infine, sottolinea il rapporto, nel «laboratorio» romano sono attive le organizzazioni criminali non mafiose che però adottano metodi mafiosi. E negli ultimi anni si sono registrate delle «joint venture» per condurre singoli affari ma anche spartizioni per attività e territorio. «La particolarità del Lazio è la compresenza di clan tradizionali e autoctoni, che in alcuni casi hanno creato strutture nuove. E il dato più inquietante è il salto di qualità della criminalità organizzata romana - ha sottolineato Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio, presentando il rapporto -. In questi anni c'è stato una diffusione del metodo mafioso: chi gestisce le piazze di spaccio ha imparato a usare la violenza così come ha imparato dai clan e lavorare sul consenso sociale, con un welfare parallelo tipico delle mafie». Sono «oltre 100 piazze di spaccio» ha spiegato Cioffredi.
Nel 2021 sono stati sequestrati nel Lazio, 7.180 chili di sostanze stupefacenti, tra cui oltre 519 chili di cocaina e 140 chili di eroina, quasi 8mila dosi di droghe sintetiche, altre 13mila chili sono le piante di cannabis sequestrate, e nella filiera sono state arrestate 3.579 persone. Nel rapporto un’appendice sui numeri delle attività di contrasto: nel triennio 2019-2021 sono 544 gli indagati per associazione a delinquere di tipo mafioso, 1.992 quelli per reati aggravati dal metodo mafioso, quasi 6mila persone sono indagate per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, 1.537 per corruzione. Nel 2021 sono state 13 le interdittive antimafia, 25 quelle nel 2020. Le operazioni Finanziarie sospette registrate dalla Uif della Bankitalia sono passate da 14.329 del 2020 a 17.236 del 2021, numeri che configurano Roma come capitale del riciclaggio. Sono infine state confiscati e sequestri 5.200 immobili e 1.040 aziende.
Caricamento commenti
Commenta la notizia