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Calabria, A2A e la transizione ecologica. «Continueremo a investire qui»

La multinazionale ha tracciato un bilancio delle attività fin qui portate avanti

Francesco Cicione, Marco Patuani e Gianluca Gallo

L’impatto di A2A, la società che si occupa di energia, acqua e ambiente in molte regioni italiane, in Calabria è stato riassunto dalla multinazionale ieri nel corso di un incontro pubblico finalizzato a presentare il primo bilancio di sostenibilità territoriale nella nostra regione, un’occasione in cui non solo il Gruppo ha rendicontato le prestazioni ambientali, economiche e sociali, ma anche i suoi piani di attività per la transizione ecologica dei prossimi anni. Tre le direttrici principali dello sviluppo di A2A in Calabria definite da tre parole-chiave: Pianeta, Persone e Prosperità.

Nel 2021, gli impianti gestiti da A2A hanno prodotto complessivamente 580 GWh di energia elettrica rinnovabile. Guardando all’attualissimo tema della transizione energetica della Regione, determinante il contributo della Centrale Termoelettrica di Scandale che utilizza il gas naturale per produrre energia: quest’anno ne sono stati prodotti 2164 GWh, pari al 13,7% della produzione elettrica totale della Calabria.

Ai risultati tecnici si sommano quelli della ricaduta economica sul territorio: il valore economico generato è misurabile in 10mln di per contributi e sponsorizzazioni, 143mila per dividendi pagati, 2,5mln per imposte versate, 6,2 mln per ordini ai fornitori, 5,6mln di euro per costo del lavoro dei 72 dipendenti, 5,4mln di euro per canoni e concessioni.

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