Calabria

Lunedì 29 Aprile 2024

Occupazione, divario pesante tra la Calabria e il resto d’Italia

Non sembra scostarsi più di tanto dal solito andamento il quadro occupazionale in Calabria. La regione rimane infatti relegata nelle parti più basse di una classifica che riguarda il tasso di occupazione nella fascia d’età 15-64 anni nella quale fa peggio soltanto la Sicilia. Dati ancora più preoccupanti per quanto riguarda l’occupazione femminile. Osservando più da vicino i numeri, tratti da un rapporto del Centro studi “Tagliacarne”, emerge come il gap del Mezzogiorno rispetto al Nord ma anche al Centro non stia affatto restringendosi. Anche a fronte del dinamismo di alcuni settori dell’economia calabrese, come ad esempio l’agroalimentare le cui esportazioni indicano una crescita del 36% su scala annua, resta il fatto che il mercato del lavoro calabrese continui a restare fermo. Le rilevazioni fatte a giugno dal centro studi mostrano per la Calabria un tasso occupazionale del 43,9%: tradotto, significa che nel bacino complessivo delle persone considerate in età adulta (quasi 1,2 milioni) ha effettivamente un’occupazione meno della metà. La Sicilia fa peggio, con un ancora più striminzito 42,9%, mentre le altre regioni del Mezzogiorno ottengono performance di poco migliori, tutte comunque ben distanti dalla media nazionale del 60,5%. Resta pesante, quindi, anche il gap di genere, con un’occupazione femminile che in dieci anni sicuramente conquista qualche punto ma si ferma comunque al 31,9% in Calabria, poco più di Campania e Sicilia ma comunque separato da un altro abisso rispetto alla media nazionale del 51,4%. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

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