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Plastica e differenziata: Calabria agli ultimi posti

Presentato il rapporto di sostenibilità promosso da Corepla. La media nazionale per abitante è di 24,9 kg ma tra il Pollino e lo Stretto ci si ferma a 19,9

Nonostante una lieve crescita nel 2021, la Calabria resta tra le regioni in cui la raccolta differenziata della plastica è ai livelli più bassi in Italia. La media pro capite per il territorio nazionale l’anno scorso è risultata pari a 24,9 kg/abitante, ma in Calabria il dato è fermo a 19,9 kg/abitante, tra i minori in Italia con Basilicata e Molise (che però hanno fatto registrare un’ulteriore diminuzione). Sono alcuni dei dati riportati nell’annuale Rapporto di sostenibilità presentato nei giorni scorsi da Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica).
Il Rapporto fotografa anche la situazione degli impianti che trattano la plastica in Italia. Ci sono i Centri comprensoriali dedicati alla pressatura ed eventuale preselezione del materiale proveniente dalla raccolta differenziata. Nel 2021 ne sono risultati attivi 271 su scala nazionale, di cui 27 in Calabria. I Centri di selezione e stoccaggio, invece, selezionano gli imballaggi per polimero, dimensione e colore, e separano i rifiuti raccolti dalle frazioni estranee conferite per errore dai cittadini. L’anno scorso quelli mediamente attivi sono stati 32, ma nessuno in Calabria.
Corepla interviene anche nella gestione dei rifiuti non domestici (ovvero provenienti da attività commerciali e industriali) attraverso accordi con diverse tipologie di piattaforme, ma non ne esiste nessuna tra il Pollino e lo Stretto.

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