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Calabria Etica senza guida ma la Regione chiede il bilancio

La storia paradossale dell’ente in liquidazione da anni si arricchisce di nuovi particolari

La telenovela di Fondazione Calabria Etica sembra ormai diventata una storia infinita e, per quanto accaduto recentemente, sa di incredibile (anche se in Regione ormai accadono anche cose incredibili). Il nuovo commissario liquidatore dell’ente, Saveria Cristiano, designata dalla Giunta, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico a pochi giorni dall’investitura e in piena estate. Ora, nonostante la Fondazione sia senza un commissario liquidatore e quindi un rappresentante legale, cosa che la Regione dovrebbe ben sapere avendo provveduto sostituire il professore Valerio Donato dimissionario, proprio il Dipartimento che ha la vigilanza sulla Fondazione, scrive alla stessa Fondazione chiedendo di approvare il bilancio di liquidazione. Ma chi dovrebbe redigere e soprattutto approvare questo bilancio? Come è possibile che ciò avvenga? Forse si ritiene ci sia una perenne prorogatio?

Insomma, la storia controversa è destinata a proseguire. Calabria Etica si candida a diventare una dei tanti capitoli infiniti che caratterizzano enti e società a partecipazione regionale da anni, e alcune anche da decenni, in liquidazione, come l’Afor, il Consorzio Sibari Crati, il Corap. La Fondazione è stata avviata alla chiusura a seguito di un’indagine della magistratura, sfociata poi in un processo che ha visto coinvolti l’ultimo presidente della Fondazione Pasqualino Ruperto, l'assessore regionale al Lavoro dell'epoca, Nazzareno Salerno, e l’allora direttore generale del dipartimento Vincenzo Caserta.

 

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