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Covid Calabria, Battistini: «La quarta dose proteggerà gli anziani»

Il generale dell’Esercito, Antonio Battistini, è incaricato dalla Regione di gestire le grandi emergenze sanitarie

Antonio Battistini

Un occhio ai numeri, l'altro ai territori. Il generale dell'Esercito Antonio Battistini, già consulente sanitario della struttura nazionale guidata da Francesco Figliuolo, è alla Cittadella per mettere a punto nuove strategie di contrasto alla diffusione del coronavirus. Da quando il governatore Roberto Occhiuto gli ha affidato il ruolo di referente della Regione per le grandi emergenze sanitarie, Battistini ha un solo cruccio: far sì che le scene vissute nel 2020 possano diventare definitivamente un lontano ricordo.
Generale, perché la campagna vaccinale per la quarta dose è partita così in sordina?
«I numeri finora sono francamente scoraggianti in tutta Italia: fino alla scorsa settimana in Calabria ha aderito il 9 per cento della popolazione vaccinabile. La campagna vaccinale “primaria” ha avuto fasi alterne per via delle indicazioni arrivate nel corso del tempo sulle tipologie dei vaccini. Una serie di motivi hanno privato la prima campagna vaccinale del vaccino adenovirale, ma ciò non ha impedito un'implementazione degli immunizzati fino al raggiungimento degli obiettivi fissati a settembre 2021, sia per il ricordo di quanto accaduto nel 2020 sia per il lavoro della struttura commissariale e delle Regioni sia per le adesioni dei cittadini. Sbaglieremmo, però, se adesso pensassimo che il virus ha smesso di colpire”.
Quali sono le iniziative messe in campo dalla Regione per implementare il numero di immunizzati?
«Il numero di persone che hanno contratto il virus è nettamente superiore a quelle registrate ufficialmente e dunque attualmente non vaccinabile. Noi in Calabria abbiamo iniziato dal mese di luglio. Quattro le azioni cardine messe in campo: chiamata attiva dei soggetti over 60 da parte di Asp e medici curanti per reclutarli alla vaccinazioni; rafforzamento dei team mobili in tutte le province per portare nelle zone più difficili da raggiungere le vaccinazioni a domicilio; somministrazione, in alternativa alle classiche vaccinazioni dei cosiddetti anticorpi prima dell'esposizione per via intramuscolo; implementazione della somministrazione degli antivirali orali; infine, sugli immuno-compromessi, un’azione costante da parte delle Aziende ospedaliere e sanitarie, sotto la supervisione della Regione. Una cosa è certa: sarà determinante la proattività dell’assistenza primaria, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che, insieme alle farmacie hanno già avuto un ruolo centrale nella campagna vaccinale di base».

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