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La 'ndrina milanese si riforniva in Calabria: "Confermate 3 chili"

L’inchiesta sul gruppo guidato da Davide Flachi. Grazie alle intercettazioni ricostruite le trattative per un carico a Brancaleone

«Compa’ gli confermo?» chiede lui, nome in codice “Cobra”; «Confermate 3» risponde l’altro, secondo gli inquirenti Santo Crea. Quest’ultimo, insieme a Davide Flachi, il figlio del boss reggino Pepè deceduto lo scorso gennaio, ed all’ex pugile Franco Terlizzi, protagonista quattro stagioni fa all’Isola del famosi, è tra i principali indagati dell’inchiesta della Dda di Milano sfociata martedì in 13 fermi nell'ambito della presunta ’ndrina del quartiere milanese della Comasina. La conferma che Crea dà all'interlocutore, secondo i pm milanese che hanno collaborato con i colleghi di Pavia, è sull'acquisto di una partita di droga dalla Calabria. Si tratterebbe di cocaina. Roba che il gruppo avrebbe continuato ad importare dalla “casa madre“, con cui sarebbero rimasti strettissimi collegamenti pur se operativo in Lombardia. Coca dalla Calabria e hashish dalla Spagna. E su almeno una fornitura di polvere bianca gli inquirenti sono convinti di aver fatto luce.

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