I picciotti... social. Le carte dell’inchiesta sulle cosche “confederate” di Cosenza e Rende rivelano un interesse e un utilizzo costante di Facebook da parte degli indagati. Il procuratore Nicola Gratteri, l’aggiunto Vincenzo Capomolla e i pm antimafia Vito Valerio, Corrado Cubellotti e Margherita Saccà, hanno infatti scoperto come il frequentatissimo spazio social fosse adoperato per mostrare “amicizie”, lanciare messaggi, mandare ordini.
Come la società, così le organizzazioni mafiose hanno cambiato il loro modo di comunicare e i magistrati inquirenti annotano, per esempio, quanto la moglie del boss Francesco Patitucci - attiva su Facebook attraverso un profilo a lei riconducibile - metta in rilievo la natura stretta dei rapporti esistenti tra la sua famiglia e quella del “delfino” del marito, Roberto Porcaro. La donna posta foto eloquenti finite agli atti d’indagine.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia