Calabria

Martedì 26 Novembre 2024

'Ndrangheta, imprenditori vittime di usura: il sodalizio legato ai clan faceva soldi anche così

Accusato di usura: Antonio Astorino da Isola si spostava a Bergamo

Dalla falsa fatturazione attraverso società cartiere all’usura. L’operazione della Dda di Brescia, scattata l’altro giorno con l’esecuzione di 33 arresti (18 in carcere e 15 ai domiciliari) da parte di finanzieri e carabinieri, ha svelato anche «un’altra grave vicenda» addebitata al gruppo criminale attivo nella Bergamasca e collegato alla cosca Arena di Isola di Capo Rizzuto. Il sodalizio lucrava e si arricchiva con i prestiti concessi ad imprenditori in difficoltà costretti poi a pagare tassi d’interesse elevati che servivano ad ingrossare le casse del clan. Tra le altre cose, la Procura antimafia e gli investigatori hanno fatto luce su quanto accaduto a partire dal 2012, quando un imprenditore lombardo in difficoltà economica, e il suo socio in affari, ricevettero complessivamente 140 mila euro in due tranche dal gruppo degli isolitani – 100 mila e 40 mila euro – che in poco tempo diventarono ben 380 mila euro da restituire. «Nel 2012 – è il racconto della persona vessata agli inquirenti – chiesi dei soldi in prestito a Gerardo Cavallo (finito in carcere, nda), col quale dopo il fallimento della Gm Costruzioni, avevo iniziato a lavorare con la Az Group e la Gca Immobiliare, società che erano intestate a familiari come prestanome ma di fatto erano gestite dallo stesso Gerardo Cavallo». E così, prosegue l‘imprenditore, «Gerardo Cavallo tra il 2013 e 2014 mi prestò effettivamente i soldi»: «Una prima volta mi diede 100 mila in contanti - spiega - e pattuimmo interessi del 4 per cento giornalieri, che dovevo pagare settimanalmente». E «dopo aver pagato una o due volte – sottolinea l’industriale – non riuscendo a far fronte a tali importi chiesi altri soldi». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria  

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