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Calabria, boom di beni confiscati destinati a Comuni e associazioni

Netta inversione di tendenza tra il 2020 e il 2021 con 153 immobili affidati per il riutilizzo a fini sociali. Reggio e Lamezia rientrano nei primi 10 comuni italiani per strutture sequestrate

La Calabria ha un’opportunità unica: quella di poter sfruttare i tanti beni confiscati alla ’ndrangheta e destinati i Comuni. Il report dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati mette in evidenza una netta inversione di tendenza tra il 2020 e il 2021 circa l’attività di destinazione di questi immensi cespiti patrimoniali.

Calabria al secondo posto

In tutto il Paese alla fine del 2021 c’erano 19.332 beni a disposizione dell’Agenzia per essere destinati, di questi 3.069 sono solo in Calabria che si colloca al secondo posto dietro la Sicilia e davanti alla Campania. Un numero elevatissimo che conferma quanto le operazioni giudiziarie abbiano colpito soprattutto le attività economiche della criminalità organizzata calabrese. Degli oltre tre mila immobili 2.594 sono stati trasferiti agli enti, 338 trattenuti dallo Stato e 167 venduti per andare incontro alle richieste dei creditori in buona fede dei precedenti titolari o proprietari.

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