Per ora bocche cucite e nessuna risposta ai tanti interrogativi che sono scaturiti dalla notizia diffusa ieri dalla Gazzetta del Sud sulla messa “sotto tutela” da parte della Prefettura di Crotone del sindaco di Cirò Marina, Sergio Ferrari, nonché presidente della Provincia.
Il primo cittadino al momento è lontano dal clamore mediatico che si è scatenato, non solo nella cittadina ionica, nell’apprendere che Ferrari da oltre due settimane è sottoposto ad un programma di protezione. «Il presidente Ferrari è all’estero con la famiglia da venerdì scorso – ha detto il vicepresidente dell’ente intermedio Giuseppe Fiorino – il suo rientro è previsto per venerdì prossimo e quando ritornerà potrà diramare un comunicato in merito». Intanto, nella ristretta cerchia di coloro che conoscono i risvolti della vicenda vige il massimo riserbo. Da una prima ricostruzione, Ferrari vive scortato dopo che lo scorso luglio sarebbe stato vittima di alcune minacce. Ma con quali modalità le intimidazioni sarebbero state messe a segno, per mano di chi e per quali ragioni, nulla traspare dagli ambienti investigativi. Secondo alcune indiscrezioni, il sindaco potrebbe aver ricevuto delle lettere minatorie che avrebbero indotto l’Ufficio territoriale di governo ad attivare subito la misura di protezione. Dubbi, questi, che le forze di opposizione in Consiglio attendono che vengano quanto prima chiariti. Anche perché in passato non sono mancati precedenti inquietanti. Ad esempio, l’attuale consigliere comunale Nicodemo Filippelli da sindaco di Cirò Marina fu vittima di una seria intimidazione: gli venne crivellato il portone di casa a colpi di fucile.
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