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Disabili maltrattati a Corigliano Rossano, invocata una maggiore vigilanza

Dopo l’inchiesta dei carabinieri sul centro diurno interviene l’associazione “Mondiversi”

Antonio Gioiello

Quale è il livello di sicurezza dei Servizi offerti dal Sistema Integrato dei Servizi Sociali del territorio? È la domanda che pone Antonio Gioiello presidente dell’associazione “Mondiversi” di Corigliano che prende spunto da quanto accaduto nel centro diurno per disabili di Rossano, che ha portato all’apertura di una indagine e all’arresto di tre operatori per presunti maltrattamenti a ragazzi disabili. Un educatore e due operatori sociosanitari sono finiti agli arresti domiciliari a conclusione di una delicata e complessa indagine condotta dai carabineri. A chiedere e ottenere le misure restrittive sono stati i magistrati inquirenti della procura di Castrovillari, guidata da Alessandro D’Alessio. Le indagini, partite dopo la segnalazione fatta dal genitore di uno dei disabili, si basano su intercettazioni ambientali e videoriprese. «Si tratta di una vicenda» afferma Gioiello «che non può rimanere una questione di interesse solo per le persone direttamente coinvolte. È emersa una situazione che riguarda invece tutti» afferma il presidente di “ Mondiversi” «soprattutto operatori ed operatrici del Sociale, enti del terzo settore ed amministrazioni comunali». La questione che questa vicenda solleva per Gioiello, come detto è il livello di sicurezza dei Servizi offerti dal Sistema Integrato dei Servizi Sociali del territorio. «Ciò a prescindere dall’esito giudiziario della vicenda e dalle eventuali responsabilità penali di ognuno degli accusati, che rimangono innocenti sino a condanna definitiva».

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