Dopo un lungo periodo di “inquinamento” altalenante il mare – scongiuri facendo – pare si stia assestando in modalità “cristallina” riuscendo anche a liberarsi dalla presenza scomoda della prasinoficea Pyramimonas sp, ovvero dell’alga capace di cambiare la colorazione delle acque, rendendole verdognole. E il fatto che l’alga, così come tutto lo sporco che faceva da corollario, sia scomparsa dalla mattina alla sera non significa che in una determinata zona sia avvenuto il miracolo. Infatti, senza l’apporto di nutrienti – cioè di liquami – tutto ritorna a quella che dovrebbe essere la normalità anche grazie all’idrodinamismo del mare capace di liberarsi, in un batter d’occhio, delle varie sostanze. In pratica una volta bloccati gli sversamenti continui da parte degli impianti di depurazione di mezza Calabria, intasati di fanghi e sabbia e quindi non in grado di svolgere le proprie funzioni, a innescare il processo di proliferazione dell’alga e a inquinare il mare erano gli scarichi illegali provenienti da stabilimenti, aziende, lidi, strutture alberghiere e abitazioni private. Un problema che si è cercato di fermare – anche attraverso la recentissima ordinanza del governatore Roberto Occhiuto – ma che, purtroppo, rimane sempre latente. Insomma una sorta di “bomba” pronta a ri-scoppiare da un momento all’altro nel caso in cui ri-iniziassero gli sversamenti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria