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Calabria, mare “verde”: fari puntati sul reticolo di scarichi agricoli

L’apporto di nitrati, fosfati, concimi e altri elementi innesca sul litorale tirrenico la proliferazione dell’alga responsabile del fenomeno. Gli esami chimici della Stazione zoologica chiariranno ogni aspetto

L’identificazione della specie di alga che influisce sulla colorazione del mare rendendolo verde, non risolve il problema. Ne sono ben consapevoli i ricercatori della Stazione zoologica “Anton Dohrn” che ritengono la classificazione solo il primo step di una serie di altre indagini.
Comunque sia il fatto che responsabile del fenomeno della decolorations (questo il termine tecnico) di tratti del Tirreno sia la prasinoficea Pyramimonas sp in un certo qual modo tranquillizza considerato «che esistono decine e decine di alghe tossiche – spiega il prof. Silvio Greco, direttore della Stazione zoologica (sede di Amendolara) – alcune delle quali addirittura mortali per l’uomo. Fortunatamente questa specie è del tutto innocua».
Ma il fenomeno della anomala colorazione del mare che si sta verificando ha aperto una ulteriore finestra sull’inquinamento dell’ecosistema marino, con particolare riguardo alle sostanze (nitrati e fosfati soprattutto) che potrebbero arrivare dalle aziende agricole. Non a caso il fenomeno dell’anomala colorazione si sta verificando, in particolar modo, lungo i tratti di costa dove insistono alte concentrazioni di imprese del settore agricolo e agroalimentare.

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