La solitudine. Un fardello pesante che da troppo grava sulle spalle di Ferdinando, per tutti Nando, Portaro, 88 anni ad agosto, calzolaio in pensione di Acquaro. Un silenzio che vuole spezzare con la voce di qualcuno con cui possa parlare, trascorrere le giornate e che gli possa dare un aiuto, perché l’età non gli consente di essere in perfetta forma. In cambio offre vitto e alloggio e, alla sua dipartita, tutto ciò che possiede. L’uomo, mite e cordiale, vive da parecchi anni da solo. Ha una figlia, che abita nel reggino. Ma di lui, nonostante i vari approcci che Portaro dice di aver tentato negli anni, pare non voglia sentirne parlare. Il motivo? Potrebbe probabilmente essere legato a un grave problema con la giustizia in gioventù di cui l’uomo, dopo essersene inizialmente accusato, si è sempre dichiarato estraneo, rimanendo segnato nel fisico e nello spirito. Nel recente passato ha subito anche un furto di diverse migliaia di euro, che teneva in casa: non si fida di depositare i propri soldi negli istituti di credito e qualcuno che ne è venuto a conoscenza gli ha portato via i risparmi. Un episodio che lo ha parecchio turbato. Nell’ultimo periodo, poi, presumibilmente complice anche la solitudine, ha finanche tentato di “farsi del male”. È stato preso, come si suol dire, per la cima dei capelli. Rintracciata, la figlia pare che neppure in tale circostanza abbia voluto farsi viva. Una vicissitudine personale che sarebbe all'altezza un “trattato” di “storia locale”. Ma la solitudine, quella stessa che lo ha “accompagnato” per tutta la vita, quasi alla soglia dei novanta anni sembra essere divenuta insopportabile. Troppo triste e angosciante tornare a casa e non trovare qualcuno con cui poter scambiare due chiacchiere o condividere un pasto. Troppo duro e pesante per la sua età dover accudire da solo la casa. Da qui la decisione di chiedere aiuto. Appello che, ovviamente, rivolge in primis alla figlia e poi a chi sarà disposto a mostrargli un po’ di vicinanza, un po’ di calore. Il tutto in cambio di un tetto e della promessa che in futuro tutto ciò che egli possiede, casa e averi, saranno di chi accoglierà l’appello.