Anche sulle opere pubbliche incompiute, eterno emblema della provvisorietà del Meridione, la Calabria è in controtendenza rispetto al resto del Paese. Il segno della percentuale è positivo, ovviamente però non può dirsi altrettanto per il dato che ne viene fuori: a differenza del trend che si registra nel resto d’Italia, la nostra è l’unica regione in cui le incompiute sono aumentate. Cinque anni fa se ne registravano 17, oggi se ne contano 20, con una variazione positiva del 19%. Prendendo come riferimento il parametro della popolazione residente, su un totale di 1,8 milioni calabresi, gli oneri per l’ultimazione delle opere incompiute ammontano a 55 euro pro capite, per un totale di poco più di 100 milioni di euro. È quanto emerge da una elaborazione del Centro studi enti locali basata sui dati trasmessi dalle Regioni al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims). Nel 73% dei casi, le opere incomplete di competenza di Regioni e Comuni si trovano al Sud e nelle Isole. Per completare questi 264 progetti occorrerebbero oltre 700 milioni di euro, un importo che supera di quasi 9 volte quello necessario per portare a termine le 41 opere incompiute (11% del totale delle opere appannaggio degli enti territoriali) localizzate nel Nord Italia, per le quali mancano all’appello poco meno di 80 milioni di euro. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria