Sapia: "Più risorse per garantire le cure ai calabresi"

Da settimane i numeri del Covid in Calabria non tornano più e tornano a impensierirci nei bollettini quotidiani. Del resto, da quasi due anni e mezzo viviamo affacciati sulle scacchiere e i diagrammi che si compongono e si scompongono continuamente senza dare punti di riferimento certi alla nostra immaginazione. Ma più che la moltiplicazione dei casi a preoccupare è la crescita esponenziale dei ricoveri all’interno di una curva che è diventata una vertigine irregolare. Timori legati alla fragilità dei nostri ospedali e a una sanità che rappresenta una metastasi più che un fattore di criticità. Un sistema assistenziale che rischia di soccombere in caso di una nuova ondata di piena con le note carenze di personale che si aggraveranno in concomitanza con le ferie esitve. È l’effetto domino dei conti perennemente in rosso. La razionalizzazione della rete ospedaliera ha privato i calabresi del diritto alle cure, tra riforme e tagli di posti per la degenza. Colpa dei tanti debiti, di miliardi di euro sperperati negli anni.