«Cari studenti e care studentesse, l’esame di stato rappresenta un momento particolarmente significativo nella vita di ciascuno, tanto da ispirare libri, film, canzoni, proprio perché nell’immaginario collettivo esso costituisce l’ingresso ufficiale nella vita adulta. Vivete fino in fondo questi giorni, assaporatene il senso, sopportate con fierezza l’ansia e le preoccupazioni poiché saranno proprio queste emozioni che vi restituiranno la forza per affrontare con responsabilità il vostro avvenire».
Parole d’incoraggiamento e stimolo del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, alle migliaia di maturandi calabresi pronti all’ultimo atto della scuola superiore che per tutti è molto più d’un esame.
Diamo i numeri
Saranno 19.514 le studentesse e gli studenti calabresi che affronteranno la Maturità tornata alla quasi normalità (comunque due e non tre prove scritte, commissari tutti interni col solo presidente esterno) dopo due anni segnati dall’emergenza. Saranno 7.061 nel Cosentino, poi la provincia di Reggio con 5.762, quindi Catanzaro con 3.406, Vibo Valentia con 1.692 e Crotone con 1.593. Tra Pollino e Aspromonte, saranno 363 i plessi scolastici interessati.
Date e prove
Si comincerà domani con la prima prova scritta, il tradizionale e sempre temuto compito di Italiano, quindi il giorno dopo la seconda prova specifica per ogni indirizzo predisposta nei singoli istituti affinché sia aderente alle attività didattiche effettivamente portate avanti nel corso dell’anno scolastico. Il terzo e ultimo passo passo consiste in un colloquio.
La votazione si calcola in centesimi: il massimo resta 100, il minimo 60. È prevista la possibilità di assegnare fino a cinque punti di bonus; possono ottenere la lode quei candidati che conseguono il punteggio massimo sia nel credito (quindi in base a quanto fatto negli ultimi tre anni di scuola) sia nelle prove. «L’esame di stato – aggiunge la dottoressa Iunti nel messaggio a studentesse e studenti calabresi – accomuna tutte le generazioni che a partire dalla Costituzione godono di una grande conquista del nostro Paese, il diritto all’istruzione come strumento in grado di dare concretezza ai sogni e alle aspettative, ma anche come fondamento della democrazia che trova nella cultura dei cittadini la fonte di rinnovamento dei propri presupposti. È un momento importante quello degli esami di stato – che io amo ancora definire di maturità – in cui ciascuno può guardare avanti verso nuovi orizzonti con la forza del patrimonio di ricordi, di conoscenze, di spensieratezza che il percorso scolastico che si sta concludendo gli ha dato. Quest’anno, inoltre, dopo le incertezze di un lungo periodo di crisi sanitaria, gli esami riconquistano la configurazione canonica con le prove scritte in presenza e ciò costituisce una nota molto particolare che segna il recupero della dimensione della classe come comunità, come luogo in cui l’esame si trasforma in un evento della vita da ricordare, un’avventura condivisa ricca di opportunità».
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