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Il caso “Attiva Calabria”. Gli esclusi dal bando: noi fuori per un cavillo

La misura della Regione per i disoccupati. L’obbligo di presentare le istanze a distanza di un’ora segnalato soltanto nelle Faq

Si può precludere a decine di giovani calabresi la possibilità di sfruttare un'opportunità lavorativa? È quanto potrebbe succedere con il bando “Attiva Calabria”. La meritoria iniziativa messa a punto dalla Regione a favore dei over 35 rischia di essere “depotenziata” da alcuni paletti burocratici. Come quelli che hanno, almeno per il momento, tagliato fuori alcuni aspiranti.

Diversi partecipanti al bando sono stati esclusi dalle graduatorie degli idonei per alcune “incongruenze” nella presentazione delle domande, suscitando più di un mugugno. Nel mirino di chi è rimasto a secco c'è la previsione, non inserita nel bando di partecipazione ma soltanto nelle Faq fornite successivamente dalla Cittadella, secondo cui le istanze di partecipazione al bando sarebbero dovute essere presentate da parte degli operatori accreditati al servizio, a distanza di un'ora una dall'altra. Così, giusto per fare un esempio, chi ha presentato due domande di ammissione a distanza di 59 minuti si è visto respingere la richiesta di accesso ai fondi a disposizione.
Un paradosso, insomma. Che potrebbe essere sanato nelle prossime settimane. Già perché diversi interessati hanno richiesto l'accesso agli atti per comprendere meglio i motivi dell'esclusione.

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