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Una “rete” unica per il termalismo, la Regione Calabria ora accelera sul progetto

La Cittadella preme per acquisire acquisire una ramo d’azienda di Sateca

La struttura delle Terme Luigiane vista dall'alto

La Regione insiste sul progetto di creazione di un’unica grande società che possa gestire tutti gli stabilimenti termali calabresi. Il primo step è rappresentato all’acquisizione di un ramo d’azienda di Sateca, la società che gestisce le Terme Luigiane. Nelle ultime ore Fincalabra, la controllata dalla Cittadella già coinvolta nell’operazione Sacal, ha inviato una una comunicazione ufficiale, indirizzata ai vertici della Sateca e della Giunta regionale, con cui viene manifestata la volontà di sottoscrivere un aumento di capitale della società Terme Sibarite (controllata dalla Regione) propedeutico alla acquisizione di un ramo d’azienda Sateca, relativamente agli assets societari connessi alla gestione degli impianti termali, al fine anche di avviare la realizzazione della rete regionale del termalismo in Calabria.

A oggi le strutture più importanti, tra il Pollino e lo Stretto, sono le Terme Sibarite, le Terme di Spezzano Albanese, le Terme di Caronte a Lamezia Terme, quelle di Galatro e Antonimina in territorio reggino. In ogni caso, dopo un’attenta valutazione da parte di una società di revisione esterna, il ramo d’azienda di Sateca da acquisire è stato valutato in 7,9 milioni come valore minimo, che potrà variare in aumento in funzione del Ebitda del bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023. Scalare l’intera compagine non sarà un’operazione semplice perché il capitale sociale risulta essere estremamente parcellizzato. Fincalabra, attraverso il proprio presidente Alessandro Zanfino, ritiene che il complesso aziendale oggetto di trasferimento, per tornare in equilibrio economico e produrre valore aggiunto per il settore, abbia oggi bisogno di investimenti migliorativi di trasformazione di entità rilevante, poiché la riqualificazione degli assets è requisito imprescindibile per le prospettive future di sviluppo. Finora il sistema di governance è stato abbastanza farraginoso. La Regione è proprietaria delle acque termali, mentre i Comuni di Acquappessa e Guardia Piemontese ne sono concessionari. La Sateca, invece, è stata gestore del compendio termale dal 1936 al 2016, per una durata di 80 anni: un caso singolare.
Fincalabra, comunque, su input della Giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto, intende accelerare. E se una trattativa ufficiale ancora non c’è, molto dipenderà dalla risposta alla lettera d’intenti che arriverà dai massimi responsabili di Sateca. La lettera - sottolineano ai piani alti della Cittadella - non deve essere interpretata come legalmente vincolante o come offerta irrevocabile di acquisto, né determina per Sateca il sorgere di alcun diritto alla prosecuzione delle trattative. Certo è che il primo passo è stato compiuto.

 

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