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Il Covid lascia un rosso da 20 milioni di euro nei bilanci della Calabria

L’Agenas ha pubblicato i dati delle Regioni riferiti all’anno 2020. Previsto un impatto assai simile nei conti del 2021 e 2022

L’onda del Covid si ritira dalla Calabria lasciandosi alle spalle i segni della devastazione nei bilanci di una sanità già piegata da un doloroso piano di rientro. Gli oltre 14 anni di commissariamento hanno finito per ampliare i confini del disavanzo che si spalanca tra le dune di un sistema-salute prigioniero di un passato da incubo. L’Agenas ha pubblicato il rapporto dei conti economici delle Regioni per la Sanità nell’anno 2020. Un anno caratterizzato, in particolare, dagli ultimi nove mesi vissuti in ammollo nella pandemia. La Calabria ha chiuso i suoi bilanci con un rosso di 20.324.248 euro. Solo Molise, Puglia e Toscana hanno fatto peggio. Certo, il 2019 era stato già archiviato con un ancor più disastroso consuntivo di - 121 milioni, ma il Covid ha aggravato lo stato di salute di sistema in perenne difficoltà, a cominciare dai suoi ospedali ridotti alla canna del gas.

Conti dissestati e qualità dei servizi di assistenza che è rimasta inevitabilmente precaria perché, nelle nostre corsie, con i letti mancano medici e infermieri. Per non parlare delle ambulanze che corrono su e giù lungo strade malformi con motori sfiancati da percorrenze mostruose. Il primo miracolo del 118, allora, non è quello di salvare il paziente critico ma è riuscire a raggiungerlo per prestargli soccorso. Il problema dei conti instabili e oltre la soglia di rischio, probabilmente, si ripresenterà anche nel 2021 e nell’anno in corso, biennio caratterizzato dalle ferite più profonde inferte dalla pandemia con il crollo delle prestazioni sanitarie a causa della cannibalizzazione dei reparti non Covid.

La situazione sul fronte della pandemia

Intanto, però, il virus continua a riempire i bollettini, anche se non lo fa con l’insistenza delle scorse settimane. Ieri, la Regione ha dichiarato 1.858 nuovi casi attraverso la lavorazione di 9.033 tamponi con un tasso di positività del 20,57%. Venerdì 8 aprile, invece, i casi riportati erano stati 2.173 con un indice del 21,19%. Una lenta ritirata che negli ospedali diventa ancora più evidente con ben 25 pazienti in meno nelle aree mediche (con una occupazione che arretra al 30,5a%) e 6 intubati in meno nelle terapie intensive (con un tasso al 6,57%).
Monitoraggio La Calabria supera l’esame della cabina di regia (settimana 4-10 aprile) mostrando solo un indice Rt medio puntuale ancora sopra l’unità (1,28) ma con una classificazione di rischio complessiva bassa e senza allerte segnalate. Migliorata anche la trasmissione dei dati al flusso dell’Istituto superiore della Sanità. L’incidenza settimanale (8-14 aprile) è a 747,2 casi contro i 957,4 della settimana precedente e i 983,6 registrati negli ultimi 7 giorni di marzo.

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