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Calabria, stipendi più alti per gli ex Lsu-Lpu? I fondi ci sono, ma Comuni distratti

I sindacati accusano gli enti locali di destinare “altrove” le risorse. Lettera della Regione per sollecitare il corretto uso delle somme

Non c’è pace per gli oltre 4mila lavoratori calabresi ex Lsu-Lpu. La vertenza (ventennale) che li riguarda sembrava essersi chiusa in maniera positiva nelle scorse settimane, dopo lo stanziamento di ulteriori risorse finalizzate a un aumento delle retribuzione e dell’orario di lavoro settimanale. E invece la quadratura del cerchio non è stata trovata. «Colpa di Comuni e altri enti», spiegano diversi rappresentanti sindacali, che puntano il dito contro le amministrazioni locali convinte «di poter usare le risorse destinate a loro discrezione compensando le spese già effettuate per aumentare l’orario dei lavoratori e così rimpinguando le casse degli enti».

Una situazione paradossale, tale da spingere le organizzazioni a invocare un intervento diretto della Regione per riportare un po’ di chiarezza. I vertici della Cittadella ieri hanno preso ufficialmente posizione con una circolare indirizzata a tutti gli enti locali con personale contrattualizzato ex Lsu-Lpu Nella comunicazione firmata dal presidente Roberto Occhiuto si fa riferimento all’intero iter fin qui seguito. Tra le tappe più rilevanti c’è sicuramente quella dello scorso 14 marzo con la sottoscrizione dell’Accordo quadro con le parti sociali per concordare i criteri di riparto del fondo regionale storicizzato in maniera equa tra ex Lsu e Lpu stabilizzati, assegnando ai singoli lavoratori stabilizzati nei vari Enti del territorio calabrese, quale contributo pro capite, l’importo complessivo di 18mila euro (di cui 8.703,78 euro quale quota regionale e 9.296,22 euro come contributo ministeriale), con un incremento significativo rispetto al precedente contributo pari a euro 13.096,00. Senza poi contare la recente manifestazione d’interesse della Regione per la presentazione delle richieste di ammissione al finanziamento regionale finalizzate alle assunzioni a tempo indeterminato.

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