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Rifiuti, sale la tensione tra Reggio e la Regione

Il cambio di rotta sulle competenze deciso dalla Cittadella ha innescato un vespaio di polemiche, divisioni e anche campanilismi. I dubbi sul raddoppio dell’inceneritore e le possibili ripercussioni ambientali nella Piana di Gioia

Un fronte aperto tra il territorio della Città metropolitana e la giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto. I rifiuti, dopo anni di commissariamento del settore, fanno saltare il banco. E’ una guerra sotterranea tra territori quella innescata dalla giunta con la decisione di accentrare le competenze in mano alla Regione e quindi far ripartire da zero dopo anni di fatica per costruire gli Ambiti territoriali ottimali. Ma è una guerra per bilanciare gli interessi delle diverse province della Calabria. Il fulcro di tutto questo è il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Al di là dell’iter avviato e che di fatto è stato ripreso dopo che anni addietro la Veolia aveva già avviato i lavori prima di lasciare la Calabria e l’Italia, l’accentramento delle competenze nel settore dei rifiuti comporterebbe un cambio gestionale dell’impianto. Al momento essendo l’impianto nel territorio della Città metropolitana, i Comuni del Reggino hanno la priorità per il trasporto dell’immondizia. Con il cambio dell’assetto tutti avranno le stesse possibilità di portare il combustibile da rifiuto a Gioia Tauro. Circostanza questa che di fatto azzera ogni proposito di autonomia dell’Ato Reggino che a fatica stava cercando di raggiungere. Tra intere province senza impianti pubblici e una raccolta differenziata che ancora è troppo bassa il settore con questa riforma illustrata ai sindaci dopo la protesta degli stessi rischia di trovarsi nuovamente ingolfato.

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