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Leggi di scarsa qualità, alla Regione Calabria si apre il caso della burocrazia

Interrogativi sugli ultimi provvedimenti. Chi redige le proposte talvolta non è all’altezza delle intuizioni politiche

Un dato appare evidente: l’iperattivismo del governatore Roberto Occhiuto. Idee innovative e progetti interessano tutti i fronti dell’azione amministrativa. Insomma, tanta carne al fuoco. Peccato che i preparatori atletici e gli allenatori non siano all'altezza del presidente che “corre”.
Sono tante le dimostrazioni di una burocrazia che non all’altezza delle sfide di questo tempo. Per non parlare delle leggi. Azienda Zero, l’organo chiamato ad accentrare le funzioni amministrative della sanità calabrese, è finita subito in corsia di emergenza e a dovere essere sensibilmente modificata per ordine governativo, che ha generosamente evitato al legislatore calabrese un intervento demolitivo della Consulta.
E cosa dire poi degli altri provvedimenti al limite dell’incostituzionalità e della poca qualità legislativa? L’ultimo esempio, in ordine temporale, arriva dalla proposta normativa denominata "Organizzazione dei servizi pubblici locali dell'ambiente”, recentemente approvata in Giunta, e ora trasmessa in Consiglio regionale per il via libera definitivo. Una legge da fare tremare le vene e i polsi per ricaduta sociale ed economica. Un provvedimento da affidare a chi di norme però se ne intende, se si vogliono evitare strafalcioni che metteranno la Calabria alla berlina.

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