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Trasporti all’anno zero in Calabria: infrastrutture e lavoro, si rischia il crac

La Piana di Sibari, uno dei due polmoni produttivi regionali, fatica a raggiungere i mercati esteri. Tempi dilatati per l’elettrificazione della rete ferroviaria. ma il problema resta l’ammodernamento della Statale 106

La precaria situazione geopolitica sta avendo ripercussioni non solo sull’aumento dei prezzi delle materie prime ma anche e soprattutto sull’incremento delle quotazioni del carburante che sono tornate a salire dopo l’intervento del Governo. Costi insostenibili che, inevitabilmente, si ripercuotono a tutte le latitudini, compresa la Piana della Sibaritide – uno dei due polmoni produttivi della Calabria e zona di eccellenza per la produzione di agrumi, drupacee e kiwi –, dove la questione dei trasporti continua a tenere banco.
Il problema riguarda sia il mantenimento dei livelli occupazionali sia la realizzazione delle infrastrutture che il territorio attende da anni.
Per quanto riguarda l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica, i tempi si sono dilatati anche se, grazie ai fondi del Pnrr, al React-Eu e a quelli di Sviluppo e Coesione, sono stati finanziati tutti gli interventi per portare l’alta velocità di base fino a Melito Porto-Salvo. La prima parte dei lavori, in corso, porterà l’elettrificazione da Sibari e Catanzaro Lido e quella cassanese, attualmente, è l’unica elettrificata e dalla quale partono treni a lunga percorrenza per il Centro-Nord del Paese.

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