"Mentre la politica Regionale Calabrese e l’Autorità Idrica Calabria sono impegnate a diramare proclami e impegni politici sul Servizio Idrico Integrato, le condotte Calabresi perdono (anche) i primi 105 milioni di euro previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza", lo dichiara il segretario generale Uiltec Calabria, Vincenzo Celi.
"La notizia di non ammissibilità del progetto presentato dall’Autorità Idrica Calabria del valore di circa 105 milioni di euro al bando da 313 milioni di euro – divenuti 482 - del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) dello scorso novembre finanziati dal programma europeo React-EU volto a ridurre le dispersioni di acqua e migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini, che guardava principalmente alle Regioni del Mezzogiorno, è una di quelle notizie che ci lascia fortemente preoccupati. Come Uiltec Calabria avevamo, già in occasione di presentazione del bando Ministeriale, rappresentato la nostra forte preoccupazione rispetto al rischio di perdere questa prima parte di finanziamento, sollecitando la Regione Calabria e l’Autorità Idrica Calabrese ad assumere atti concreti e risolutivi. Li definivamo atti determinati e coraggiosi".
"La determinazione assunta dal Ministero palesa inequivocabilmente come non sia bastevole il coraggio nell’individuare, in piena zona Cesarini, un soggetto gestore del SII se non si ha la capacità amministrativa per fare in modo che quei fondi possano essere intercettati. I ritardi e il gap infrastrutturale che registrano le infrastrutture idriche in Calabria non ammettono ulteriori passi falsi. Non possiamo accettare, come rappresentanti dei lavoratori e dei cittadini calabresi, che il gap qualitativo tra il servizio idrico del Mezzogiorno rispetto al resto del Paese e all’interno di questo tra quello calabrese e il Mezzogiorno, possa accrescere il suo valore. Lo sforzo che la Regione Calabria sta producendo per risolvere la questione che attiene al futuro di Sorical, non distragga dal concreto rischio che la rete idrica Calabrese sta correndo nel perdere gli ultimi carichi per poter ripartire. Occorre produrre il massimo sforzo - continua Celi - con una visione condivisa, sinergica e strategica, che superi la logica del protagonismo, per mettere in campo azioni che definire coraggiose potrebbe non essere più rappresentativo del compito che aspetta alla Regione Calabria e all’ente di Governo d’ambito.
L’ulteriore bando da 900 milioni di euro, pubblicato dal MIMS nelle scorse ore, dei quali il 40%, pari a 360 milioni di euro è destinato alle Regioni del Mezzogiorno, è un’occasione irripetibile e imperdibile.
Non vorremmo continuare a dover denunciare il mancato accesso a doti finanziarie fondamentali per lo sviluppo della nostra regione. Non ci sfugge come il piano di coesione europeo rischia di configurarsi, per incapacità amministrativa di questa regione, come un ulteriore occasione persa.
E’ necessario un colpo di reni. La breve scadenza della prima finestra temporale prevista dal bando appena pubblicato, che prevede per i progetti presentati entro aprile la destinazione del 70% delle risorse totali, impone solerzia e pragmatismo.
Al presidente Occhiuto, al quale riconosciamo una certa sensibilità ai temi legati allo sviluppo ambientale e sociale della nostra Regione, chiediamo che si faccia garante, anche attraverso la disponibilità delle strutture Regionali, se necessario, affinché non si corra il rischio di disperdere l’ulteriore importante dote di risorse.
Siamo ancora convinti, oggi più di ieri, che sia necessario che si apra, con urgenza, un tavolo che coinvolga tutti i soggetti interessati, con il coinvolgimento delle parti sociali, sul futuro del Servizio Idrico regionale. Un confronto ad ampio spettro, che si faccia carico dei problemi della rete idrica calabrese, e che si assuma la responsabilità di ricercare - conclude il segretario regionale - quelle risposte che il servizio idrico integrato calabrese non può più attendere. Noi siamo, come sempre, pronti a fare la nostra parte".
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