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Calabria, arriva lo stop alla stabilizzazione: ennesima beffa per il precariato

Il Consiglio dei ministri impugna la legge regionale perché in contrasto con la Costituzione

Era stato presentato come un «piccolo grande regalo di Natale», con tutta l’enfasi e la soddisfazione del caso, ma giusto il tempo di scartarlo, che tutta l’inaspettata delusione si è manifestata sul volto dei circa 70 lavoratori precari calabresi, appartenenti al bacino della ex legge 15, che due mesi dopo sembrano essersi trovati davanti a uno... scherzo di Carnevale. Quello che, infatti, era stato annunciato sul finire dello scorso anno, dal vicepresidente della Giunta regionale con delega al lavoro, Giusi Princi, come «il primo risultato raggiunto in ambito occupazionale», ha infatti manifestato le sue prime crepe.
E così, quel percorso di storicizzazione del precariato storico, che avrebbe dovuto far passare i lavoratori al tanto agognato contratto a tempo indeterminato, ha finito per scontrarsi con la dura realtà burocratica. L’approvazione della proposta di legge per la modifica e integrazione della legge regionale 25 giugno 2019 n. 29, “storicizzazione delle risorse del precariato storico”, avvenuta proprio allo scadere della fine del 2021, e per la quale si era detto «che la Regione Calabria è riuscita a dare maggiore dignità a decine di precari, che da adesso si possono finalmente dire stabilizzati», ha finito per subire dei rilievi significativi da parte del Consiglio dei Ministri. Su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini – si legge infatti nella nota ufficiale governativa – «il Consiglio dei Ministri, ha deliberato di impugnare la legge della Regione Calabria n. 42 del 28 dicembre 2021 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 (storicizzazione risorse del precariato storico)”, in quanto talune disposizioni in materia di finanza pubblica, ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 81, terzo comma, e 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione».

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