Nessun passo indietro, dopo una requisitoria durata alcune ore e divisa tra i pm Antonio De Bernardo e Andrea Mancuso, la Dda di Catanzaro ha chiesto la condanna per tutti i 21 imputati nell’inchiesta Petrolmafie che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. I magistrati hanno chiesto pene che vanno da 1 anno ai 12 anni di reclusione, per gli imputati accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsioni, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle accise anche mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, contraffazione e utilizzazione di documenti di accompagnamento semplificati. Reati aggravati dall’essere stati commessi per agevolare le associazioni ‘ndranghetistiche attive sul territorio calabrese, in particolare, quella dei Mancuso di Limbadi. In particolare i pm della Dda di Catanzaro hanno chiesto la condanna nei confronti di Francescantonio Anello di Filadelfia, 10 anni di reclusione e 6mila euro di multa; Giuseppe Barbieri di Sant’Onofrio, 8 anni e 5mila euro di multa; Gerardo Caparrotta, 4 anni e 6mila euro; Armando Carvelli di Crotone, 4 anni e 4 mesi; Giovanni Carvelli di Petilia Policastro, 5 anni e 4 mesi di reclusione; Vincenzo Zera Falduto di Reggio Calabria, 4 anni e 4 mesi di reclusione; Giocchino Falsaperla di Catania, 4 anni e 5mila euro di multa; Filippo Fiarè di San Gregorio d’Ippona, 8 anni e 5mila euro di multa; Pasquale Gallone di Nicotera, 8 anni e 5mila euro di multa; Gregorio Gioffrè, 8 anni e 5 mila euro di multa; Giorgio Salvatore, 12 anni di reclusione e 30mila euro di multa; Gabriele La Barbera, di Palermo, 3 anni e 4 mesi di reclusione; Marco Lione di Terzigno (Na), 4 anni e 4 mesi; Giuseppe Mercadante di Casal di Principe (Ce), 5 anni e 2 mesi; Antonio Ricci di Montecorvino Pugliano, 3 anni e 4 mesi; Daniele Prestanicola di Maierato, 10 anni e 6mila euro di multa; Domenico Rigillo di San Vito sullo Ionio, 12 anni e 30mila euro di reclusione; Orazio Romeo di Acireale, 5 anni e 10mila euro di multa, Alessandro Primo Tirendi di Gravina di Catania, 8 anni e 10mila euro di multa; Angelo Ucchino, di Giardini Naxos, 3 anni e 10 mesi e Salvatore Ucchino, 5 anni e 2 mesi, di Taormina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria