La Calabria resta affacciata su una dimensione di pandemia che non ha perso ancora i connotati più pericolosi come è accaduto altrove in Italia. Certo, i numeri non calcolano quello che rende la vita degna di essere vissuta, ma restano un riferimento concreto da cui partire per decidere cosa fare. Lo scenario attuale è quello riportato dal Dipartimento Tutela salute della Regione nel report settimanale che conferma come «a fronte del generalizzato calo a livello nazionale dei principali indicatori pandemici, in Calabria si evidenzia una situazione stabile, con la curva dei contagi che ancora non ha invertito la tendenza. In particolare resta elevata la percentuale dei soggetti attualmente positivi sul totale dei casi registrati dall’inizio dell’epidemia; la Calabria è la quarta regione con il valore più alto e, insieme alle Marche, quella che in Italia registra un incremento di casi attivi negli ultimi 7 giorni (tutte le altre regioni e province autonome dichiarano valori in picchiata)». Una tendenza confermata dalla rilevazione delle ultime 24 ore che sono andate in archivio con 1.589 nuovi casi (e 4 decessi) individuati attraverso la lavorazione di 9.462 tamponi e un tasso di positività del 16,79% che conferma ancora le difficoltà nell’attività di testing&tracing. Gli attualmente positivi sono 48.689, cresciuti di 949 con i dati di ieri. Solo l’Abruzzo fa registrare un incremento di casi attivi giornalieri superiore alla Calabria (+1.387). E sono le uniche regioni dove la curva dei contagiati continua a salire. Una scalata che è scandita pure dal rialzo del tasso di positività settimanale che è passato dal 16,49% al 17,12%.
Servizi assistenziali
Il report epidemiologico settimanale, conferma il crollo dei ricoverati nei reparti ordinari, nonostante si registrino ancora tre ingressi giornalieri di media in terapia intensiva nel mese di febbraio. Complessivamente, nell’ultima settimana, ci sono 21 pazienti in meno ricoverati nelle aree mediche, e due in meno nelle Rianimazioni. C’è, però, un tasso di letalità che resta ancora elevato. In particolare, sempre secondo le elaborazioni della Regione, nei primi 17 giorni del mese di febbraio si registra la media di 2,7 ingressi giornalieri e di 1,6 decessi. In terapia intensiva, il 70,4% dei soggetti che si sono arresi tra il primo e il 17 febbraio non era vaccinato o non in regola con il ciclo della profilassi. Attualmente, invece, il 52% dei pazienti intubati in Calabria, non è in regola con le vaccinazioni. Il restante 48% è, invece, coperto. Nell’ultima settimana, invece, solo il 41% dei nuovi ingressi in Rianimazione non risulta vaccinato.
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