Continua a diminuire la pressione sugli ospedali in Italia. Il tasso di occupazione sia nelle terapie intensive e sia nei reparti ordinari si conferma in calo. E’ quanto emerge dalla cabina di regia ministero della Salute-Iss-Regioni riunita questa mattina. «Il tasso di occupazione in terapia intensiva - spiega l’Iss - è al 10,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 17 febbraio) vs il 13,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 10 febbraio)». Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 22,2% a fronte del 26,5% della rilevazione precedente.
In Lazio, Trento e Calabria le intensive più piene
La maggiore occupazione di letti per pazienti Covid nei reparti di area medica si registra questa settimana in Abruzzo (al 34%), Sicilia (32,8%) e Calabria (31,9%). La maggiore occupazione per pazienti Covid nelle terapie intensive è invece rilevata in Lazio (13,9%), Provincia autonoma di Trento (13,3%) e Calabria (13,2%). Emerge, secondo quanto si apprende, dalla tabella sugli indicatori decisionali del monitoraggio settimanale. Il tasso di occupazione nazionale in intensiva è al 10,4%, dunque poco oltre la soglia di allerta fissata al 10%.
Lieve calo dei casi rilevati con tracciamento contatti
«La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% vs 18% la scorsa settimana). E’ in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31% vs 33%), mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (52% vs 48%)».
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