C’è una data di massima: dovrebbe tenersi il 28 febbraio la seduta del Consiglio regionale dedicata alla Strada statale 106, o meglio al suo mancato ammodernamento. Fuori dal Pnrr, la “strada della morte” che continua a contare vittime e incidenti rischia di diventare l’ennesima buccia di banana per la Calabria. Trainata dalla forte presa di posizione del governatore Occhiuto, pronto a dare battaglia al governo sui temi delle infrastrutture e dello sviluppo, ora la politica si è “ricordata” di quanto la Statale Jonica sia importante. Passare dalla parole ai fatti sarà la chiave di volta: si è scritto mille volte in questi giorni che per la messa in sicurezza del tratto calabrese servono 4 miliardi di euro. Dove trovarli?
Al presidente del Consiglio Mario Draghi torna a rivolgersi il segretario regionale della Uil, Santo Biondo, che trae spunta dall’annunciato tour del governo in giro per il Paese: «Faccia della Strada statale 106 una delle tappe simboliche del suo viaggio in Italia, anzi la prima, proprio per dare un segnale forte, partendo da una regione che, purtroppo, nonostante le riconosciute potenzialità, vive ancora adesso una fase di marginalizzazione territoriale e sociale ma che desidera, vuole, pretende di diventare un punto di ripartenza dopo il coronavirus». Biondo lancia quasi una sfida politica: «Draghi venga in Calabria e lo faccia a bordo di un’autovettura per tastare con mano le tante problematiche ancora irrisolte di tutto il territorio regionale. Accolga l’invito che gli stiamo porgendo e lo faccia con lo spirito di chi potrà avere l’occasione di rendersi conto fattivamente quanto di sottosviluppo ci sia a pochi chilometri da Roma».
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