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Sanità, stabilizzazioni in Calabria. L'Usb: “Fino a oggi garantiti i diritti a 600 precari”

Con le ultime delibere dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza e dell’azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro

«Con le ultime delibere dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza e dell’azienda universitaria Mater Domini di Catanzaro come Usb siamo riusciti a portare a casa un altro pezzo della battaglia per la stabilizzazione dei precari del servizio sanitario regionale». È quanto si legge in una nota a firma del sindacato di base Usb Pubblico Impiego Calabria.

«Nello specifico l’Asp di Cosenza ha avviato le procedure per la stabilizzazione di 70 precari, mentre l’azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro sta avviando la conversione dei contratti co.co.co. in contratti a tempo determinato garantendo in questo modo il diritto alla malattia, alle ferie e all’infortunio lavorativo. Sono anni oramai che come Usb lottiamo affinché venga riconosciuto il diritto ad un lavoro dignitoso a tutti i dipendenti del servizio sanitario regionale, anni in cui grazie alla presenza nelle piazze e ad una continua azione sindacale siamo riusciti a far stabilizzare oltre 600 precari calabresi.

Ma come sindacalisti e lavoratori del settore abbiamo sempre inteso la lotta per il lavoro come parte fondamentale di una lotta sociale e politica più ampia, una battaglia che si pone come obiettivo il diritto alla salute per i calabresi tutti. Anche per questo motivo i risultati fin qui raggiunti non ci faranno abbassare la guardia, sappiamo che abbiamo di fronte una montagna da scalare, ma passo dopo passo siamo convinti che arriveremo in cima. Per questo motivo abbiamo già iniziato a concentrare la nostra azione sindacale nei confronti della Regione Calabria e del presidente e commissario Roberto Occhiuto che fino ad ora non è andato mai oltre ai proclami, iniziati durante la campagna elettorale e continuati con la carica di presidente.

Nelle prossime giornate, così come già avvenuto in occasione dello sciopero generale del 28 gennaio, saremo nuovamente nella piazza della cittadella regionale, per pretendere risposte per gli oltre 1800 lavoratori precari che hanno la prossima scadenza contrattuale il prossimo 31 di marzo. L’Unione Sindacale di Base non mollerà di un passo finché in questa regione esisterà anche sono un lavoratore sottoposto alla aberrazione del contratto precario».

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