Carenza di personale, servizi a singhiozzo, chiusure, sicurezza sul posto di lavoro ridotta al minimo, sfruttamento del personale con contratto a tempo determinato. Un quadro desolante che la segreteria regionale della Slc Cgil dipinge per gli uffici di Poste italiane in Calabria. “Ancora una volta – afferma la segreteria – siamo costretti a denunciare l’abbandono degli uffici calabresi da parte del Gruppo Poste che si ripercuote in modo negativo non solo in termini occupazionali ma anche come mancanza di servizi alla comunità. In tanti paesi gli uffici sono costretti per carenza di personale ad aprire a giorni alterni e senza possibilità del turno pomeridiano adducendo questa condizione alla pandemia in corso. Un altro problema è senza dubbio quello della situazione degli addetti al recapito che continuano a lavorare senza contratti adeguati e con promesse che non vengono mai mantenute. Si continuano a erogare straordinari per far fronte al carico di lavoro. La sicurezza sui posti di lavoro è ridotta ai minimi termini e spesso è necessario chiedere interventi agli organi esterni competenti per ripristinare le condizioni minime”. “Cosa ancora più grave - aggiunge la segreteria regionale - il confronto con le organizzazioni sindacali è ridotto al minimo o inesistente e lo spostamento dei vertici decisionali nella sede della Macroarea in Campania ha provocato un’ulteriore perdita di posti di lavoro e di tutela dei diritti dei lavoratori”. Per tutti questi motivi la Slc Cgil Calabria proclama lo sciopero delle prestazioni aggiuntive e di straordinario da mercoledì 9 febbraio a martedì 1 marzo 2022.
Poste ‘abbandona’ la Calabria, la Slc Cgil non ci sta: “Personale ridotto al minimo”
Un quadro desolante quello che ha disegnato la segreteria regionale dell'organizzazione sindacale
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