“Ho scritto al presidente Draghi perché nel Pnrr non ci sono opere strategiche per la Calabria. C’è l’Alta velocità ferroviaria che è finanziata con il fondo complementare, ma che produrrà effetti dal 2030 in poi. Ma intanto abbiamo tante opere che sarebbe importante realizzare - a cominciare dalla strada statale 106 - che però non sono finanziate”.
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a “Start”, su SkyTg24.
“Ho chiesto a Draghi di investire nelle opere strategiche per fare di questa bellissima Regione che governo un territorio capace di svilupparsi. Bisogna anche intervenire sul porto di Gioia Tauro che si è sviluppato quasi nell’inerzia della politica ed è diventato uno dei grandi porti del Mediterraneo. Sul porto insiste una zona franca che potrebbe attrarre grossi investimenti.
Su tutto questo vorrei che il governo aiutasse la mia Regione svolgendo un’azione mirata verso grandi gruppi che potrebbero allocarsi presso questa grande infrastruttura e creare sviluppo”.
Il punto su sanità e vaccini
“Oltre ad essere presidente della Regione sono anche commissario ad acta della sanità in Calabria, e il 70% del mio tempo - complice la pandemia - lo dedico a questo settore, distrutto da 12 anni di commissariamento. Ma è stata una mia scelta, non cerco alibi”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha proseguito nell’intervista a “Start”, su SkyTg24.
“Ho raccolto una Regione che non aveva neanche il piano Covid, ed ora è la prima in Italia per incremento delle vaccinazioni rispetto agli obiettivi fissati dal generale Figliuolo. Fra qualche settimana avremo anche il piano operativo. Degli ospedali chiusi ne ho riaperti tre in due mesi. Siamo riusciti ad aumentare il numero dei posti letto Covid e delle terapie intensive e siamo, così, rimasti in zona gialla.
Non è facile risolvere i problemi in pochi mesi, ma già i primi risultati stanno arrivando, anche se ancora non sono evidenti: confido che entro un anno lo possano essere. Su questo il governo mi sta dando una mano, anche se meno di quello che sarebbe necessario, perché non bisogna mai accontentarsi. Però mi sta aiutando”.
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