Da un lato l’acquisizione ormai al rush finale da parte di Fincalabra delle quote in mano al socio privato di maggioranza per riprendere il controllo pubblico della società, dall’altro la proroga della cassintegrazione per 152 dipendenti. E in mezzo la crisi causata dalla pandemia, ma soprattutto quella che in tanti definiscono «mancanza assoluta di prospettive». Vola in un bel vuoto d’aria la Sacal, società che gestisce gli aeroporti di Crotone, Lamezia Terme e Reggio Calabria. E se dallo Stretto giungono “venti di guerra” per il mancato rilancio del “Tito Minniti”, anche negli altri due scali le acque sono agitate da un sistema che continua ad arrancare, tuttora oggetto di verifiche da parte di Enac sui meccanismi che avevano portato alla privatizzazione della società poi rimescolata in corsa dalla Regione.Proprio oggi, a Messina, si riuniranno i rappresentati politici della città siciliana e quelli di Reggio, nella prospettiva di un rilancio dell’aeroporto dello Stretto in chiave di area metropolitana. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria